Recensire, o meglio, descrivere ciò che ti ha portato a leggere un libro, ciò che ti ha trasmesso e lasciato è una cosa complicata. Le emozioni, soprattutto quelle che si provano durante la lettura di un libro sono davvero complicate da trasmettere. Per me è sempre qualcosa di molto intimo e credo che in ogni lettore, le parole suscitino sempre brividi diversi. Ogni singolo momento, spesso, ci riporta a vivere qualcosa che abbiamo vissuto o qualcosa che ci piacerebbe vivere.
Ho letto Nord, insieme ad altri libri scritti da viaggiatori estremi, recordman, avventurieri durante la preparazione del mio tentativo di GUINNESS WORLD RECORD nel cross triathlon. Avevo bisogno di ispirazione, di cercare qualcosa che fosse d’insegnamento per ciò che sarei andato ad affrontare e ciò che stavo affrontando tutti i giorni durante gli allenamenti. Scott Jurek è un grande runner. Un runner estremo, un Ultra-Endurance Runner, con la R maiuscola. Ha vinto decine e decine di gare di lunga distanza e soprattutto ha vinto le più dure sul pianeta. Ha vissuto la sua vita da runner nella maniera più radicale possibile, pensando davvero solo a correre più velocemente possibile negli ambienti più ostili del mondo. La sfida che descrive Nord è uno dei suoi ultimi capitoli di una grande carriera. Lo sapete anche voi. Ad un certo punto nella vita si arriva ad un bivio dove ci si chiede cosa ci potrebbe dare ancora stimoli per prepararsi per qualcosa.

Quello stimolo arriva dai Monti Appalachi, una catena infinita che attraversa l’America per migliaia di chilometri e che qualcuno qualche tempo prima aveva pensato di prendere come obiettivo per il proprio FKT, Fastest Known Time, miglior tempo conosciuto. Da Nord a Sud però e non Da Sud a Nord come invece lo affronta Scott. Insieme a sua moglie e al fido “Castello Nero”, il Van attrezzato per l’occasione si avventurano nelle montagne più aride, più fangose, spesso inospitali e irriverenti che l’uomo possa incontrare. Non ci metteranno molto a scontrarsi con la realtà, a fare i conti con la mancata “fine” organizzazione. La fortuna di Scott però è di essersi sempre fatto voler bene sui campi gara; amici da ogni parte dell’America lo raggiungono per portargli sostegno. Un lungo divenire, un racconto entusiasmante verso un obiettivo incredibile. Una grande carrellata di foto a corredo di un grande tentativo di record, vi “spareranno” direttamente dentro i trail degli Appalachi, dentro una forte sofferenza e dentro una resilienza fuori dal comune.
Il racconto scorre che è una bellezza anche e soprattutto all’architettura a “due”. Da una parte il vissuto di Scott e dall’altra la faccia della stessa medaglia vissuta da sua moglie che racconta quato possa essere difficile essere parte di un’impresa del genere, cercando di assistere al meglio il marito spesso fuori dalla grazia di qualsiasi Dio.

Ringrazio Sam Peroni che mi ha suggerito la lettura di questo libro durante la mia preparazione. Aveva notato che potessi aver bisogno di qualche spinta motivazionale in più e in NORD ce ne sono tante. Ecco, il suggerimento di un amico per la lettura ma anche per un prodotto è sempre qualcosa di gradito. Arriva da un’esperienza, da un vissuto, proprio come quello che sto facendo io in questo momento. Perché vi consiglio un link di acquisto? Perché per me può essere una fonte di “sostentamento” per continuare a comprare e a leggere altri libri da consigliare, da recensire, per finanziare le mie prossime sfide e trasmettervi ciò che purtroppo in tanti non riescono a vivere per decine di motivi. Poi, fatemi sapere se vi è piaciuto, ci tengo!
Emanuele Iannarilli
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